Particolare pelle di vacchetta su banco da lavoro
Il mondo della pelletteria

Cuoio e Pellami: Quanti Tipologie Esistono?

Cuoio e Pellami: Quanti Tipologie Esistono?

Quando parliamo di pelle per molti dei non addetti ai lavori è comune pensare che l’unica distinzione possibile sia tra vera pelle ed eco pelle, o finta pelle che dir si voglia.

In realtà esistono tantissimi tipi di pellami diversi con cui sono ottenibili risultati e quindi accessori differenti.

Bisogna tener conto del fatto che, per rispondere alla domanda quanti tipi di pelle esistono, non esiste una sola risposta perché l’argomento può essere inteso a livelli diversi e analizzato con criteri diversi:

  • in base al tipo di concia, se al cromo o al vegetale, argomento che abbiamo già ampiamente trattato nell’articolo dedicato alla pelle conciata al vegetale;
  • in base a quale parte della pelle viene utilizzata dopo la spaccatura se quella che sta verso il lato della carne dell’animale, e che si chiama crosta, o se viceversa viene presa la parte superiore, quella dalla parte del pelo detta pieno fiore.

Altra classificazione, quella più semplice ed immediata da capire, è quella che fa riferimento al tipo di animale di origine:

 

  • Pellami di origine bovina tra cui spicca sicuramente il vitello;
  • Pelle di ovicaprini montoni, agnelli, capre, incrociati;
  • Pellami esotici tra i quali struzzo o rettili quali coccodrilli, serpenti, pitone in primis, e lucertole;
  • Pelli di pesce per esempio razza o anguilla;
  • Pelli di animali selvatici come ad esempio l’alce.

 

Ovviamente le prime due sono le più comuni e di conseguenza meno costose, dal momento che vengono ricavate dall’abbattimento di animali usati per l’alimentazione.

 

Altro criterio è quello che prende in esame la rifinizione ossia il processo tramite il quale la pelle assume le caratteristiche di colore, resistenza e qualità che le permettono di essere impiegata e lavorata negli ambiti più disparati.

Tra i tipi di rifinizione più comuni (anche se non sono gli unici) ricordiamo:

  • Crust: è il nome che prende la pelle nel caso in cui non venga rifinita completamente è ovviamente il tipo meno pregiato.
  • Anilina: è un tipo di rifinizione che mantiene la superficie della pelle (o fiore) estremamente naturale, scoperta e visibile ad occhio nudo. Il trattamento avviene immergendo la pelle in vasche di tintura trasparente che dona al prodotto colore mantenendo pero’ visibili i pori tipici della pelle dell’animale e le eventuali imperfezioni. Esiste anche la variante alla semi-anilina che prevede anche un leggero uso di pigmenti coprenti, che rendono la pelle più uniforme e priva di difetti.
  • Pigmentata: prevede un uso massiccio di pigmenti diciamo correttivi. Serve per rendere la pelle estremamente uniformata e priva di difetti allontanandosi ovviamente dalla naturalezza, è un tipo di rifinizione che noi non amiamo molto, ma che grandi firme spesso utilizzano.
  • Stampata: la pelle, può anche subire un processo di stampa effettuato tramite macchinari che disegnano trame che possono simulare a loro volta la pelle di alcuni animali come ad esempio il coccodrillo o il pitone o disegni di pura fantasia.
  • Volanata: È una lavorazione che consiste nell’inserire le pelli in dei bottali che attraverso il movimento e il calore conferiscono alla pelle un aspetto più grinzoso dandole un aspetto particolare e diverso da solito. La pelle diviene più morbida rispetto a quella liscia normale e permette pertanto altri tipi di lavorazioni.
  • Scamosciata:  è la rifinizione dello strato meno nobile della pelle, ossia la crosta. Ha un aspetto morbido e setoso e solitamente è conciata al cromo.
  • Nabuk: apparentemente simile alla pelle scamosciata è pero’ più pregiata perché si ottiene dalla smerigliatura del fiore della pelle fino a farlo divenire vellutato e morbido.

Ulteriore classificazione della tipologia del pellame è quella che si basa sul taglio, o più semplicemente sulla parte utilizzata dell’animale, ovviamente questo ne determina anche in parte l’utilizzo. Per realizzare cinture, soprattutto da uomo, ad esempio sono necessarie pelli grandi dove c’è la lunghezza necessaria per ricavare le aste.

E’ ovvio che ogni taglio ha quindi il suo particolare utilizzo e di conseguenza concia e rifinizione. Considerando questo aspetto abbiamo quindi:

  • Pelli intere, come ad esempio vacche intere, tori, vitellini, vitelli, capre, montoni, agnelli
  • Mezze Pelli, come ad esempio mezzi vitelli, mezze vacche
  • Spalle bovine
  • Gropponi bovini
  • Dorsali
  • Fianchi
  • Culatte
  • Avancorpi

Ultima nel nostro elenco, ma non in ordine di importanza, e’ la classificazione delle pelli in base al loro utilizzo, in base al quello che ne vogliamo realizzare. In tal senso abbiamo:

  • Pelle destinata alle borse o pelletteria in genere, categoria in cui rientrano pelli di vitello, pelli bovine conciate al vegetale di spessori non troppo elevati e pelli ovicaprine.
  • pelle per arredamento dove vengono impiegate pelli molto grandi come vacche o tori interi.
  • Pelle per abbigliamento  sono di solito pelli morbide e leggere, selezionate tra vitellini e capretti.
  • Pelle per calzature, queste pelli hanno spessori compresi fra 1 e 2 millimetri e possono essere delle più svariate tipologie e rifinizioni.

Come riconoscere la vera pelle da quella sintetica?

Per tutta una serie di motivi, che qui non abbiamo interesse a prendere in esame, a volte si compie la scelta di acquistare un prodotto in eco pelle, o finta pelle che dir si voglia.

Quando l’acquisto è determinato da una scelta c’è poco di cui discutere. Quando pero’ si acquista un prodotto in eco pelle pensando di acquistarne uno in vera pelle la questione cambia.

Ecco che quindi ha senso spendere qualche parola su come poter riconoscere un articolo realizzato in vera pelle. Ecco come riconoscere la vera pelle da quella sintetica.

Esiste qualche facile trucco per capire cosa abbiamo di fronte.

  • Il prezzo: un accessorio in vera pelle ha sicuramente un prezzo più elevato dal momento che il materiale è decisamente più costoso
  • Un prodotto realizzato in vera pelle dovrebbe avere un’etichetta o comunque un logo che attesta l’attendibilità del materiale usato
  • L’odore, la pelle ha un suo caratteristico profumo che è ben lontano da quello di un materiale sintetico
  • La pelle ha necessariamente alcune piccole imperfezioni

Cuoio e Pellami, Quale è la Differenza

La differenza tra i due termini pelle e cuoio suscita spesso confusione, la verità e’ che sostanzialmente la differenza non esiste, o meglio si può dire che il cuoio è, in effetti, una sottocategoria della pelle.

Considerando pero’ l’accezione comune dei due termini possiamo anche dire che con cuoio si fa più spesso riferimento alla pelle che viene conciata al vegetale mentre con il termine pelle o pellami ci si riferisce a tutte quelle che vengono conciate in altro modo, prevalentemente al cromo o comunque chimicamente.

Se pero’ diciamo che con cuoio si intende in prevalenza la pelle che viene conciata al vegetale mi aspetto, da chi ci segue almeno, la domanda fatidica: “ma quindi, che differenza c’è tra il cuoio e la vacchetta?”

Differenza tra Cuoio e Vacchetta

Se con il termine cuoio si intende quindi un tipo di pelle conciato al vegetale si potrebbe pensare che tra questo e la vacchetta non esista alcuna differenza, in realtà pero’ non è così.

Il termine vacchetta infatti si riferisce alla particolare concia al vegetale del territorio toscano e fiorentino in particolare.

Questa è caratterizzata dal fatto che nella concia è presente una certa percentuale di grasso animale, detto sego, che conferisce alla pelle un caratteristico colore più scuro rispetto a quello del normale cuoio.

Possiamo quindi dire che sostanzialmente, quello che cambia è la presenza di un ingrediente nella ricetta di creazione.

Le percentuali di sego, i vari agenti concianti e i metodi di riconcia sono custoditi gelosamente dalle varie concerie perché costituiscono una vera e propria formula tramite la quale si ottiene la vacchetta 100% Made in Italy.

Con la bellissima pelle di vacchetta noi di Re Artù in Firenze realizziamo creazioni uniche e preziose, da indossare tutti i giorni in ogni occasioni. In caso di macchia sulla borsa in pelle? Nessun problema vi basterà seguire i nostri consigli su come pulire una borsa in pelle e tornerà subito come nuova.

Pelli Pregiate: Quali Sono e Come Riconoscerle

Nella classificazione che si basava sull’animale di origine della pelle abbiamo parlato anche di pelli esotiche facendo riferimento a quelle di coccodrillo, struzzo o pitone, solo per citare i tre più grandi classici del pregiato.

Si tratta di pelli di grande bellezza, eleganza e ovviamente costo rientrando quindi nell’immaginario comune come tipi di pelle di lusso.

Pitone

Anche se può essere sorprendente la pelle di pitone risulta in realtà morbida e delicata al tatto oltre che decisamente resistente. Sua caratteristica è anche una straordinaria elasticità oltre che a delle dimensioni considerevoli, il che la rende una pelle estremamente versatile nella realizzazione di una vasta gamma di accessori.

E’ un tipo di pelle che assorbe anche molto bene il colore per questo e’ possibile trovarla nelle tinte più disparate, anche se è vero che risulta estremamente bella anche al naturale per questo spesso si preferisce utilizzarla priva di colorazioni superficiali che la altererebbero.

Ogni pelle in un certo senso e’ unica, ma questo vale ancor di più per quella di pitone o rettile in generale, nel caso del pitone infatti non ci sono due animali che presentino caratteristiche identiche a livello di disegno o sfumature di colore

Coccodrillo

E’ il pellame pregiato per eccellenza, quello sicuramente più conosciuto e che più incarna l’ideale di lusso ed eleganza. Di una pelle di coccodrillo, considerando l’elevato costo, viene sfruttato ogni centimetro, ogni parte può essere utilizzata nella realizzazione di un pezzo di una borsa o di un portachiavi o di una cintura. La pelle di coccodrillo si differenzia a seconda della parte del corpo dell’animale che si prende in esame. La parte addominale, la pancia, è la più preziosa e costosa.

La testa e la coda hanno pronunciate escrescenze cornee sulla pelle che formano un rigido carapace dell’animale ma che comunque possono trovare il loro impiego nella pelletteria ad esempio con la coda spesso vengono realizzate cinture.

La parte dorsale dei grandi coccodrilli è raramente utilizzata nella produzione di articoli in pelle. Poiché è la parte più rigida e spessa e può essere utilizzata solo per realizzare elementi decorativi.

La pelle più comunemente usata degli alligatori è la pelle laterale, i fianchi, che però hanno un disegno meno geometricamente corretto e quindi un valore e un costo inferiori.

Ci sono però pelli che assomigliano molto, moltissimo a livello estetico, soprattutto per i non addetti ai lavori, alle pelli di coccodrillo. Parliamo dell’alligatore e del caimano.

Se e’ vero che l’alligatore e il coccodrillo hanno un prezzo più elevato di quelle del caimano possiamo anche dire che anche la qualità ha la stessa tendenza: la pelle di caimano risulta più scadente ed ha di conseguenza un prezzo più contenuto.

La qualità inferiore si nota dal fatto che tende a essere più rigido e quindi talvolta a formare delle piccole crepe sull’oggetto. Tendenzialmente possiamo dire che coccodrillo e caimano vengono utilizzati per borse e cinture mentre il caimano sul versante della calzatura.

Struzzo

Si tratta di un pellame sicuramente molto versatile grazie alla morbidezza e all’elasticità che le caratterizzano. La parte pregiata della pelle, quella che ne determina il valore, è quella dove sono presenti i puntini.

Questi forellini altro non sono i follicoli su cui erano presenti le piume, più forellini ci sono, più l’accessorio e’ pregiato.

Distinguere e riconoscere le veri pelli pregiate dagli stampati

Quando si parla di pelli pregiate è fondamentale sapere cosa si sta acquistando, sapere come distinguere la vera pelle da un falso.

Visti i livelli che le pelli stampate hanno raggiunto ultimamente partiamo subito con il dire che non è cosi’ facile e immediato capire cosa effettivamente si ha di fronte.

Nel caso del coccodrillo per esempio Il primo punto da tenere in considerazione e’ che si tratta di animali allevati, trattandosi di bestie a rischio di estinzione, questo li rende costosi perché la riproduzione di questi rettili necessita di grandi spazi e anche di diverso tempo dal momento che in cattività è piuttosto complicata.

La parte più frequentemente imitata è quella della pancia: si tratta infatti della parte più pregiata, e quindi il vantaggio e’ maggiore, inoltre non presenta cambi di spessore dovuti alle escrescenze cornee quindi è più semplice da imitare.

Abbiamo quindi detto che il primo parametro da tenere di conto e’ il prezzo dell’accessorio che si sta acquistando, se è troppo basso probabilmente si tratterà di un falso.

Il secondo è la diversità della pelle vera di coccodrillo: non esistono parti uguali a sé stesse nei falsi invece c’è la ripetizione di un pattern.

Il colore rappresenta un altro parametro, per caratteristica stessa della pelle il colore non può essere troppo uniforme e piatto, come d’altronde non può essere uniforme lo spessore della pelle in ogni sua parte.

Se consideriamo invece lo struzzo è fondamentale tenere di conto che sono animali che vivono all’aria aperta pertanto si possono facilmente procurare ferite ed escoriazioni che poi sono visibili anche sul prodotto finito come dei difetti inevitabili e imprescindibili.

Bisogna quindi diffidare da un prodotto perfetto, privo di difetti, troppo omogeneo. La caratteristica principe dello struzzo però, lo abbiamo detto, sono i follicoli su cui erano presenti le piume, quando questi puntini sono identici tra loro, hanno una distanza uniforme e la forma delle grinze che gli si formano attorno è costante quasi sicuramente siamo di fronte a un falso.